Algeria 1962-2012
Data di pubblicazione: 2012
ISBN: 9788895065779
Formato: 145 x 220 mm
Pagine: 288
Prezzo: 16,00 euro

Un balzo di tigre

 
Algeria 1962-2012. Una storia del presente
Dalla guerra di liberazione alla “guerra asimmetrica”

Emilio Quadrelli
L’anniversario dei cinquant’anni dalla fine della lotta di liberazione algerina rappresenta il punto di partenza per una riflessione sull’importanza che quell’evento storico riveste tutt’oggi.
L’interesse per l’Algeria va ben oltre la “ricorrenza” e la celebrazione di stanchi rituali commemorativi; l’obiettivo che si pone il libro di Quadrelli è piuttosto porre al centro del dibattito l’attualità della guerra di liberazione algerina, per comprendere il ruolo cruciale che essa riveste per il mondo contemporaneo.
In primo luogo la guerra d’Algeria rappresenta l’esemplificazione più significativa di un mutamento di paradigma della forma guerra. Si assiste al passaggio da una guerra tra Stati a un conflitto che assume sempre più i tratti dello scontro di classe, ponendo in contrasto lo Stato, cioè la classe dirigente, con la stessa popolazione. Si tratta di uno scenario che, soprattutto a partire dalla fine della guerra fredda, è divenuto egemone. In seconda battuta la guerra d’Algeria ha mostrato quanto già nel Novecento il rapporto socio-geografico tra “centro” e “periferia” iniziasse a subire modifiche non secondarie, poiché l’internazionalizzazione del modo di produzione capitalistico rendeva i confini nazionali sempre più sfumati.
La guerra d’Algeria esporta, attraverso i processi irreversibili dell’immigrazione, la soggettività delle masse extraeuropee anche dentro le metropoli imperialiste del Vecchio Continente. Infine quel modello politico-militare rivive oggi, come “memoria attiva”, negli orizzonti delle masse subalterne extraeuropee, che sempre più frequentemente traggono ispirazione nei propri modelli organizzativi e nelle istanze ideali da quel precedente storico. L’insieme di questi motivi sembra emancipare la guerra di liberazione algerina dalle mere retoriche commemorative per farne, al contrario, una storia del presente. Il volume offre dunque al lettore sia un’occasione di approfondimento storico che un inquadramento delle vicende della guerra d’Algeria dal punto di vista della loro attualità, come chiave per la comprensione delle dinamiche socio-politiche contemporanee.
Emilio Quadrelli è nato a Genova nel 1956. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo La città e le ombre. Crimini, criminali, cittadini, Feltrinelli 2003, con Alessandro Dal Lago; Andare ai resti. Banditi, guerriglieri, rapinatori nell’Italia degli anni Settanta, DeriveApprodi 2004; Autonomia Operaia, NdA 2008. Per i nostri tipi ha collaborato al volume Stadio Italia. I conflitti del calcio moderno e ha curato l’antologia di Lenin Politica, guerra e pensiero strategico.
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