Sabato 28 gennaio, alle ore 19 nel foyer dell’Auditorium TaTÀ di Crest CoopTeatrale a Taranto, in via Deledda ai Tamburi, sarà presentato il nostro libro “Il Poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia” di Massimo Marino (La Casa Usher, 2022). L’autore dialoga con Nicola Delnero, critico teatrale. Modera Giulia Galli. L’evento è promosso dal Crest, in collaborazione con l’Associazione Presìdi del libro, Presidio del libro Il Granaio/Libreria Dickens di Taranto. Ingresso libero.
qui la presentazione della serata a Taranto
La serata finale del Festival InDivenire inizia con un incontro speciale aperto a tutti.
“A voce spiegata” edito da La Casa Usher
è il titolo del libro di Francesca della Monica, pedagoga della voce, punto di riferimento nel panorama musicale e teatrale italiano e internazionale. Con la sua metodologia performativa e laboratoriale ha formato e influenzato innumerevoli artisti in tutto il mondo, ha collaborato anche con Federico Tiezzi, Gabriele Lavia, Dario Fo (di cui è stata preparatrice vocale personale), Massimo Popolizio, Serena Sinigaglia, Mauro Avogadro…
Avremo il piacere di ascoltarla e conoscere dalla sua stessa voce la metodologia spiegata nel libro, rivolta a tutti coloro che vivono la voce come uno strumento: di lavoro, di conoscenza, di espressione delle complessità emotive e relazionali.
il 29 gennaio 2023 alle ore 16,00 presso Spazio Diamante – Via Prenestina, 230 Roma
“Raccontare Giuliano Scabia è come raccontare la vita, e non sembri retorico. Perché la vita non la puoi raccontare davvero, ma solo vivere, cogliere per frammenti e per frammenti provare a condividerla. C’è solo uno strumento che ti consente di “raccontarla” senza farlo, eppure riuscendo a entrarci più di ogni altra cosa, ed è la poesia. Raccontare Giuliano Scabia è possibile solo partendo dalla poesia e sempre lì ritornando, proprio come ha fatto lui, che ha attraversato la sua vita – e il teatro, e il romanzo, e l’insegnamento, e l’attività sociale e politica – sempre con la poesia come stella polare.”
Stefano Casi sul suo blog Casicritici parla del nostro libro
“Il Poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia” di Massimo Marino
qui il link per continuare al leggere l’articolo
Sabato 28 gennaio 2023 alle 18.00 Francesca della Monica sarà al Teatro Comunale Luca Ronconi di Gubbio all’interno del programma del Teatro dell’Inclusione Gubbio, bellissimo progetto ideato e curato da Massimo Verdastro, per presentare il libro
“A voce spiegata” edito da La Casa Usher.
Sarà presente l’autrice con Massimo Verdastro e Claudia Fofi.
La notte scorsa si è conclusa la lunga e bella vita di Mario Sabbieti.
Era nato a Firenze il 21 febbraio 1930. È morto a Milano la notte tra il 20 e il 21 dicembre 2022.
È stato un giornalista, uno scrittore, un dirigente editoriale, il fondatore e l’editore della Idealibri.
Per La Casa Usher Mario è stato un amico, un maestro, un autore.
La consapevolezza che molte delle giornate di Mario sono state felici non compensa il dolore per la scomparsa di un grande amico. È però una consolazione pensare a tanti episodi del suo percorso dal 1930 al 2022.
Mario aveva un’identità precisa. La si potrebbe riassumere ricordando che era un fiorentino, un comunista, un editore, un bon vivant.
Ha vissuto e rappresentato questi doni in maniera non banale perché era un uomo di straordinaria vitalità, curioso, insaziabile.
Daremo conto di una parte delle sue vicende, ma, poiché il materiale è molto ricco, dovremo farlo a puntate.
Cominciamo da alcuni aspetti del legame mai sciolto, sempre forte, tra Mario Sabbieti e la sua città, dove purtroppo non tornerà più.
VG
LA LUNGA E BELLA VITA DI UN FIORENTINO
La storia di Mario si intreccia fortemente con le vicende della sua città attraverso i decenni: la Firenze antifascista; la Firenze città d’arte; la Firenze degli scrittori, delle case editrici e dei giornali degli anni Cinquanta e Sessanta; la Firenze dell’alluvione del 1966, sulla quale ha scritto uno dei suoi fortunatissimi romanzi per ragazzi dal titolo La città era un fiume.
Agli inizi degli anni Settanta Mario lascia la Firenze del declino culturale e dell’emigrazione degli intellettuali verso Milano. Ma la Firenze della seconda metà degli anni Settanta lo richiama perché si occupi di rilanciare un’impresa culturale e artistica in difficoltà. Compie il suo lavoro con successo e poi riparte per Milano, definitivamente.
A Volterra nell’ambito del Progetto
“VOLTERRA ACCOGLIE MARCO CAVALLO”
Domani venerdì 16 dicembre alle ore 17
nella Sala del Maggior Consiglio al Palazzo dei Priori
la presentazione del nostro libro “Il Poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia” di Massimo Marino fresco del Premio speciale UBU in dialogo con Armando Punzo, regista e fondatore della Compagnia della Fortezza e Dario Danti assessore alle culture del Comune di Volterra.
Durante la presentazione del libro La Libreria dell’Araldo sarà presente con un punto vendita all’interno del locale col nostro libro.
Massimo Marino ha vinto il Premio speciale Ubu 2022, con il libro Il Poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia, edito da La Casa Usher.
La proclamazione è avvenuta il 12 dicembre all’Arena del Sole di Bologna nell’ambito della serata dedicata ai premi Ubu 2022.
La Casa Usher ringrazia Massimo, la giuria del Premio Ubu e tutti coloro che hanno sostenuto la realizzazione di questo libro fornendo all’autore materiali indispensabili sulla straordinaria attività di Giuliano Scabia. In particolare un ringraziamento a Cristina Giglioli Scabia, alla Fondazione Giuliano Scabia e ai redattori che hanno affiancato Massimo.
Il Poetà d’oro è anche il titolo di una bella e coinvolgente mostra che Massimo Marino ha curato insieme ad Andrea Mancini. La mostra si è tenuta nell’estate scorsa al Castello Pasquini di Castogioncello grazie alla decisa volontà e alla produzione del Comune di Rosignano Marittimo, della Fondazione Armunia e della Fondazione Giuliano Scabia. Ha rappresentato un evento insolito che è riuscito felicemente ad allargare la conoscenza dell’opera di Giuliano Scabia e a emozionare i tanti che lo hanno accompagnato, avuto come maestro e apprezzato come spettatori e lettori. La mostra di Castiglioncello ha anche rappresentato l’occasione di una prima edizione speciale della versione del volume di Massimo che è attualmente nelle librerie e che ieri sera ha ottenuto il Premio Ubu. Per questo La Casa Usher esprime stima e gratitudine verso il Comune di Rosignano Marittimo e verso tutti coloro che hanno contribuito a realizzare quella mostra.
Massimo Marino (1953), saggista e critico, guarda molto teatro di oggi e del passato. Ne scrive sul «Corriere di Bologna», su riviste e sul web. Su «doppiozero.com» coordina la redazione Teatro. Molti sono i suoi contributi dedicati a spettacoli fuori dai luoghi deputati. In particolare, ha analizzato e narrato le scene contemporanee in libri come Lo sguardo che racconta. Un laboratorio di critica teatrale (Carocci, 2004), Teatro delle Ariette (Titivillus, 2017), Teatro del Pratello (Titivillus, 2019), nell’e-book Il teatro è indistruttibile (edizioni di doppiozero, 2021).Ha insegnato nei Conservatori, all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica, al Dams di Bologna. Con Giuliano Scabia ha partecipato al Gorilla Quadrumàno e ha scritto Dire, fare, baciare (La Casa Usher, 1981).
Fra i primi commenti usciti dopo la vittoria del Premio Ubu, un lungo e bell’articolo di Attilio Scarpellini su Doppiozero uscito stamani.
«Scabia, in fondo, era solo un poeta, come scrive Marino in una radura del suo libro: “cioè un uomo capace di rovesciare quello che ci danna tutti i giorni. Con le sue creazioni oppure con lunghe conversazioni che sembravano divaganti, con punte di assurdo, metteva a piedi all’aria ciò che sembrava reale, scoperchiava le menti, dilatava quelle prima ancora che il teatro, aprendo visioni. Faceva vedere oltre”. È che di vedere oltre si comincia a sentire una certa necessità».
Il 14 novembre è morto nella sua Lucca Andrea Pacini. Aveva 56 anni. È stato un architetto, un musicista di talento e un docente di grande successo.
Era un caro amico de La Casa Usher e ha dato un eccezionale contributo alle nostre attività nella ideazione e realizzazione di manuali di Arte e Immagine destinati alla scuola media.
Come docente proponeva un progetto di didattica originale, perciò come autore di manuali scolastici non si limitava certo a proporre uno schedario di nozioni da consultare al bisogno ma traduceva su carta una proposta didattica che nasceva da una lunga e appassionata ricerca da svolgere in un percorso triennale. Questo avviene soltanto quando l’autore di un manuale scolastico è prima di tutto un grande insegnante.
Il 17 novembre una grande quantità di donne e di uomini di tutte le età ha salutato Andrea.
Abbiamo chiesto al professor Andrea Bachini di permetterci di pubblicare nel nostro sito il suo ricordo-ritratto di Andrea Pacini pronunciato in quella circostanza.
Il professor Bachini, che per molti anni è stato un brillante redattore de La Casa Usher, ci ha autorizzato e lo ringraziamo di cuore.
VG
Il saluto ad Andrea
Lo abbiamo sempre pensato di avere avuto il privilegio di trovarci accanto, da colleghi, una persona speciale. Siamo stati felici e orgogliosi, rassicurati dalla presenza di Andrea e dalla sua competenza, che dispensava con la modestia dei grandi, con la premura e il sorriso. Per chiunque si sia trovato a lavorare in quegli spazi che per tanti anni sono stati i suoi, Andrea è stato il punto luminoso, riconosciuto, stimato, amato. Per alcuni poi, molto presto, è diventato un amico carissimo, e quale fortuna è stata sentire la sua vicinanza e assaporare l’affetto con cui ci corrispondeva, con cui sapeva accompagnare i passaggi delle nostre vite e trovare i gesti e le parole per lenire quelli più dolorosi, quando e per chi si sono manifestati.
Ecco allora che vorremmo qui ricordare Andrea a nome della scuola dove lui ha insegnato per 17 anni, la scuola di Montecarlo.
Andrea, uomo di città, per dirla con Paolo Dal Canto, “era salito sulla collina per costruire giorno dopo giorno un senso alla sua vita”. E, insieme alla sua, anche a quello della scuola dove si era trovato a lavorare. Dove fin da subito era rimasto incuriosito ed anche un po’ colpito da quello che lui chiamava “il gruppetto”, del quale erano parte attiva e operante anche Paolo Dal Canto, appunto, e Ugo Pera, che non ci sono più. E vogliamo pronunciarne i nomi insieme a quello di Andrea perché ci conforta, oggi, accomunarli nel calore di quella solida amicizia che li legava e che ci riporta ai tempi lieti del nostro stare insieme
Fotografare il suono
Un viaggio audiofilo
edito da La Casa Usher
Partecipano
Maurizio Aterini
audiofilo e amministratore delegato di Gold Note,
Lorenzo Giudici e Raffaele Nencini, curatori del volume
Venerdì 25 novembre 2022
ore 18.00
Galleria Immaginaria
Via Guelfa 22A rosso, Firenze
Trasformare il suono in immagini dando forma all’invisibile. È questa l’ultima sfida di Carlo Cantini, il decano dei fotografi fiorentini, di recente insignito del titolo di accademico dell’Accademia dell’Arte del Disegno.
Fotografare il suono. Un viaggio audiofilo è un racconto fotografico che esplora la storia di un’azienda toscana, Gold Note, che è un punto di riferimento internazionale nel settore audio High-End.
Cantini ha trascorso alcuni mesi a contatto con chi il suono lo “tocca” ogni giorno attraverso impianti di riproduzione per gli amanti del suono.
Il libro fa scoprire che l’audiofilia è una vera e propria cultura, con un patrimonio codificato e condiviso di saperi ed esperienze alla ricerca dell’ascolto perfetto.
Riflettendo sul tema, Cantini osserva: «Il fotografo ha sempre a che fare con qualcosa di invisibile. Ha i suoi codici per tirare fuori qualcosa che non si potrebbe vedere. E tuttavia è sempre una sfida.
La prima volta che sono entrato in casa di un audiofilo ho visto questo oggetto così mastodontico inserito in un ambiente spoglio, come alcune chiese di campagna…Sembrava un altare.
Poi ho capito che lì attorno, in effetti, si svolgeva un rito… Fotografando questi riti, con le loro pose, le emozioni che liberano, la concentrazione che richiedono, mi è sembrato davvero di fotografare il suono».
Attorno all’oggetto, nelle foto, si liberano sentimenti, racconti, visioni. Si dispiegano scenari, paesaggi, architetture, pezzi d’arte. Si celebrano rapporti, passaggi di saperi, legami di cooperazione. È così un invisibile che appare nel visibile, evocando il protagonista per eccellenza di questi scatti, il suono.