La misteriosa curva della retta di Lenin
Data di pubblicazione: 2011
ISBN: 9788895065625
Formato: 140 x 220 mm
Pagine: 144
Prezzo: 15,00 euro

Un balzo di tigre

 
La misteriosa curva della retta di Lenin
Per una critica dello sviluppo del capitalismo oltre i «beni comuni»
Introduzione: Mario Tronti

Gigi Roggero
Perché ricominciare a dire Lenin oggi? È l’urgenza delle lotte a imporci questo ritorno. I movimenti in rete e sull’università, i conflitti operai e dei precari, contro le «nuove recinzioni» e nelle banlieue globali, in Europa e nel mondo postcoloniale, hanno il proprio minimo comun denominatore nella lotta dentro e contro lo sviluppo del capitalismo.
Era proprio questo il nodo della polemica tra Lenin e i populisti russi a cavallo tra Otto e Novecento. Ripercorrendo criticamente quel dibattito, il libro spiazza radicalmente la contrapposizione tra modernità e anti-modernità e mostra come per Lenin analizzare lo sviluppo del capitalismo significasse individuare i punti della sua crisi e la possibilità della rottura rivoluzionaria. Praticare oggi quella mossa leniniana, nel profondo mutamento delle forme del lavoro e della produzione: qui sta la scommessa e la posta in palio. Le lotte globali contro lo sfruttamento e l’espropriazione capitalistica ci mostrano infatti come in questione non sia la conservazione o un ritorno a un mitologico stato di natura, bensì la riappropriazione della ricchezza sociale e l’autonomia del lavoro vivo. La produzione, cioè, del comune oltre il pubblico e il privato, lo Stato e il mercato.
Gigi Roggero è assegnista di ricerca presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna. Tra le sue pubblicazioni: Intelligenze fuggitive (Manifestolibri, 2005), Introduzione all’archivio postcoloniale (Rubbettino, 2008) e La produzione del sapere vivo (ombre corte, 2009). È co-autore di Futuro anteriore (DeriveApprodi, 2002), Gli operaisti (DeriveApprodi, 2005) e Precariopoli (Manifestolibri, 2005). Collaboratore de «Il manifesto», fa parte dell’esperienza di Uninomade e del collettivo transnazionale «edu-factory».
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