L’emergenza delle prigioni
Data di pubblicazione: 2011
ISBN: 9788895065557
Formato: 140 x 220 mm
Pagine: 304
Prezzo: 24,50 euro

Un balzo di tigre

L’emergenza delle prigioni
Interventi su carcere, diritto, controllo

Michel Foucault
L’emergenza delle prigioni raccoglie, ordinandola cronologicamente, la gran parte dei materiali relativi alla prigione, alla questione della giustizia e al problema della società di sicurezza elaborati da Michel Foucault tra il 1970 e il 1984, l’anno della morte.
Si tratta di scritti, interviste, conferenze e semplici volantini che hanno accompagnato la mobilitazione militante di Foucault nel Groupe d’information sur les prisons (GIP) e la riflessione di Sorvegliare e punire e dei corsi al Collège de France.
Gesti politici e insieme filosofici che fanno aprte di un’esperienza collettiva destinata a rompere il silenzio su un’istituzione, la prigione, di cui il lavoro genealogico di Foucault intendeva mostrare l’origine conflittuale, impura, controversa.
Da una parte l’attenzione si rivolge alle caratteristiche del sistema carcerario, con il suo tasso di sovraffollamento, le sconvolgenti condizioni materiali di vita, l’assenza di progetti, i suicidi, la violazione di varie norme della convenzione sui diritti umani. Dall’altra la profonda complementarietà tra sistema penale e una società organizzata intorno ai rapporti di produzione capitalistici.
Testi di Dario Melossi, che proietta gli scritti di Foucault dentro le urgenze del presente, e di Daniel Defert, compagno di una vita di Foucault e all’origine del suo coinvolgimento nell’avventura del GIP, introducono la raccolta, la quale vuole così essere un tentativo di riaprire la discussione, di rilanciare il dibattito, anche militante, aspro e polemico, sul problema della prigione e su “ciò che significa punire”.
 
 
Un breve commento inviatoci da un amico lettore:
“Possiamo riconoscere l’epoca in cui viviamo come quella della compiuta e definitiva affermazione della società neo-liberale, dello sgretolamento dello Stato sociale, della erosione delle forme del legame sociale tradizionale. Si devono così ripensare alla radice i modi con cui gli stati cercano di fronteggiare e governare l’insicurezza diffusa da tali mutamenti. Di fronte a un ordine sociale infranto e a un legame comunitario disgregato, riemerge il ricorso all’applicazione selettiva del sistema penale e della sanzione punitiva e alla crescente segregazione etnica. Ma alla diffusione di un sentimento di vulnerabilità e di insicurezza vengono fatte corrispondere anche nuove tecnologie disciplinari, dal braccialetto elettronico alla videosorveglianza alla biometria, a cui hanno cominciato ad affiancarsi tecniche di controllo sulla vita che arrivano a penetrarla ormai persino nel suo grado infinitesimale, con la necessità crescente di prevenire i fattori di rischio.
Già quarant’anni fa Michel Foucault aveva cominciato a riflettere su quanto di tali trasformazioni cominciava ad annunciarsi, e proprio sulla funzione e le metamorfosi dell’«arcipelago carcerario» aveva piantato il bisturi di quella vera e propria «anatomia politica» che il metodo genealogico da lui messo a punto voleva essere. Di qui era venuto un prodigioso inventario dei nuovi pericoli, associati alla pratica della libertà messa in atto nelle moderne democrazie e alla trasformazioni dei meccanismi di controllo e di potere necessari alla contemporanea società di sicurezza. Comprendere come si ridefiniscano oggi le forme di una società sempre più penetrata da tali dispositivi e da tali tecnologie è un esercizio imprescindibile, se vogliamo riservare ancora una parte a quella libertà. E in questo i bellissimi scritti e interventi di Foucault conservano tutta la loro necessità e attualità intempestiva”.
Michel Foucault è uno dei massimi pensatori del XX secolo. Le sue opere sono tradotte e lette in tutto il mondo. In Italia è pubblicato da Einaudi, Feltrinelli e Rizzoli.
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