In Italia la danza è tuttora in affanno, per colpa di un inadeguato sostegno pubblico e per mancanza di coraggio e visione di chi programma teatri e festival. C’è però una costellazione di coreografe e coreografi determinati che rendono vivace il paesaggio.
È il caso di Julie Ann Anzilotti, la cui ricerca questo libro documenta lungo l’arco di tre decenni e più. Nel 1991 Anzilotti fonda la Compagnia Xe con la quale persegue tuttora la sua ricerca di un “teatro di danza e di poesia”, dove sia il gesto che l’azione coreografica concorrono a creare un linguaggio peculiare capace di sfiorare l’invisibile. Gli spettacoli si distinguono per l’originale indagine sulla relazione fra spazio, parola, teatro, danza, performance, musica, e per i temi che sceglie di indagare volta per volta: dall’indagine sul femminile al sacro, dalla relazione con l’altro alla memoria. Nel corso degli anni Anzilotti ha collaborato con artisti di calibro internazionale come il musicista Steven Brown, leader dei Tuxedomoon, e Alighiero Boetti, uno dei massimi esponenti dell’arte concettuale. Il libro ripercorre il progetto artistico della fondatrice di Xe, cui si è sempre intrecciata l’attenzione alla formazione dei giovani talenti, che si declina anche nell’esperienza ventennale con i danzatori diversamente abili del Progetto Personae. Si tratta di un racconto per immagini e testimonianze, a partire dalle riflessioni di chi ha contribuito a questa ricerca.In Italia la danza è tuttora in affanno,
per colpa di un inadeguato sostegno pubblico e per mancanza di coraggio e visione di chi programma teatri e festival. C’è però una costellazione di coreografe e coreografi determinati che rendono vivace il paesaggio.
È il caso di Julie Ann Anzilotti, la cui ricerca questo libro documenta lungo l’arco di tre decenni e più. Nel 1991 Anzilotti fonda la Compagnia Xe con la quale persegue tuttora la sua ricerca di un “teatro di danza e di poesia”, dove sia il gesto che l’azione coreografica concorrono a creare un linguaggio peculiare capace di sfiorare l’invisibile. Gli spettacoli si distinguono per l’originale indagine sulla relazione fra spazio, parola, teatro, danza, performance, musica, e per i temi che sceglie di indagare volta per volta: dall’indagine sul femminile al sacro, dalla relazione con l’altro alla memoria. Nel corso degli anni Anzilotti ha collaborato con artisti di calibro internazionale come il musicista Steven Brown, leader dei Tuxedomoon, e Alighiero Boetti, uno dei massimi esponenti dell’arte concettuale. Il libro ripercorre il progetto artistico della fondatrice di Xe, cui si è sempre intrecciata l’attenzione alla formazione dei giovani talenti, che si declina anche nell’esperienza ventennale con i danzatori diversamente abili del Progetto Personae. Si tratta di un racconto per immagini e testimonianze, a partire dalle riflessioni di chi ha contribuito a questa ricerca.
Julie Ann Anzilotti,
è coreografa, ballerina e attrice. Dopo un percorso universitario in psicologia e terapia relazionale e diverse esperienze artistiche d’avanguardia di teatro e danza con i Magazzini e Parco Butterfly, nel 1991 fonda la Compagnia di teatrodanza Xe, con cui ha prodotto più di 40 spettacoli. È docente di composizione coreografica dal 1992 per il Corso di Danza Contemporanea della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Dal 2000 cura il Progetto Personae, che coinvolge artisti diversamente abili e non, realizzando un profondo e articolato percorso di produzione artistica, recentemente insignito del Premio Anima per il Sociale 2023.
Antonio Calbi,
ha studiato organizzazione teatrale alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano e si è laureato in semiologia dello spettacolo a Bologna. Nel 1985 inizia il suo percorso professionale alla Biennale Teatro di Venezia con Franco Quadri e al Festival di Santarcangelo con Roberto Bacci. Ha diretto il Teatro Eliseo di Roma e il Settore Spettacolo, Moda e Design del Comune di Milano. Nel 2014 è chiamato a dirigere il Teatro di Roma e in seguito è nominato sovrintendente dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa. È stato critico teatrale de «la Repubblica». Attualmente è presidente dell’Accademia Nazionale di Danza. Da settembre 2023 è direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.