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Data di pubblicazione: 2016
ISBN: 9788898811267
Formato: 145 x 222
pagine: 240
Prezzo: 29,00 euro

Ancoraggi

Vado a prendermi gioco del mondo
Dal folle in Cristo a Bisanzio e in Russia al performer contemporaneo

Tihana Maravic´
Il folle in Cristo è una figura complessa. È allo stesso tempo un buffone, un profeta, un guaritore, un convertitore, un visionario. Il folle prende alla lettera le parole di san Paolo della Prima lettera ai Corinzi: si finge matto cercando l’insulto e il disprezzo, gira nudo e affamato per le vie della città, cerca di essere schiaffeggiato e maltrattato e fa di tutto per passare come “spazzatura del mondo”.
Abbandonata la vita solitaria e ascetica del deserto, decide di recarsi in città per “prendersi gioco del mondo” e smascherarne le falsità. In questa “antologia della sacra follia”, il lettore viaggerà nel Medioevo bizantino e russo, tra i deserti dell’Egitto e della Siria, arriverà a Costantinopoli e terminerà il suo percorso a Kiev e a Mosca.
Maravic´ mette in relazione la contraddittoria e paradossale figura del folle in Cristo con il teatro contemporaneo. I vari aspetti tipologici del salos e dello jurodivyj (forme della sacra follia nel Cristianesimo Ortodosso) sono avvicinati a immaginari strettamente teatrali: nel Teatro iconico viene studiata l’immagine del santo folle come entità passiva, simile a un attore-figura dotato di un corpo kenotico che si fa icona; nel Teatro come epifania dell’Altro il santo folle è messo in relazione con il trickster e con il buffone sacro; nel Teatro come trasformazione si scopre la sua natura apocalittica e filosofica.
Questo studio restituisce vitalità a un custode di una conoscenza antica e dimenticata e serve da veicolo per una lettura filosofica e antropologica dell’arte attoriale e della funzione del performer.
Tihana Maravic´ (1976) è studiosa del teatro e delle arti performative, curatrice e operatrice culturale. Nel 2008 ottiene il PhD in Studi teatrali e cinematografici presso l’Università di Bologna. La sua ricerca si concentra principalmente sul rapporto tra arte e spiritualità, sullo studio comparativo tra la storia delle religioni, l’antropologia e la semiologia dell’attore-performer.
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